Carissimi tutti,
il mio mandato alla Scuola Monterisi volge al termine.
Desidero condividere con voi alcune riflessioni degli ultimi giorni.
Innanzitutto con orgoglio penso che siamo davvero una bella Comunità! E già mi mancate.
Ho raccolto il testimone – come dissi nel lontano Settembre 2010 – manifestando subito il mio credo pedagogico: professionalità e umanità. Professionalità nella didattica collegiale espressa nell’innovazione, nel garantire ad ogni allievo il proprio successo formativo, umanità nelle relazioni tra persone, nella costruzione di un ambiente umano sereno, solidale.
Ebbene, credo proprio che la nostra comunità abbia assunto e perseguito questa visione con passione ed impegno.
Negli undici anni trascorsi ho visto crescere la scuola in questa cornice culturale. L’innovazione didattica ha accompagnato la sua crescita. I nuovi e numerosi ambienti di apprendimento realizzati mediante accurate progettazioni approvate e finanziate dai fondi strutturali europei, il conseguente rinnovato parco tecnologico hanno costituito le basi per innescare nuove strategie e metodologie didattiche.
Le generazioni di allievi che hanno attraversato questo tempo nella compiutezza del loro percorso testimoniano la correttezza delle scelte operate e l’efficacia di quanto realizzato.
Ho potuto constatare come questi allievi hanno saputo esprimere con gioia la bellezza della loro presenza nel mondo impegnandosi nelle attività didattiche, artistiche – che hanno abbellito e rallegrato le stesse pareti del vetusto istituto – quelle musicali che hanno dato luogo ad un’orchestra sinfonica sempre più numerosa e inclusiva, ad un’orchestra fiati, ad un coro di voci bianche, tutti stabili. Si sono avvicendati inoltre vari ensemble strumentali, di voce e strumento, di musica, danza e teatro-arte. Prove tangibili dell’aver operato mirabilmente nella giusta direzione sono proprio i tanti riconoscimenti di prestigio e i premi ricevuti.
Non sono mancate esperienze nel campo della lettura, della scrittura creativa e della drammatizzazione.
La matematica, sempre “terreno ostico” nella scuola tradizionale ha conosciuto un successo ineguagliabile per l’alto profilo dell’insegnamento e, grazie alle attività di potenziamento stabili negli anni, ha raggiunto traguardi mai sperati con tanti alunni premiati nei Giochi matematici indetti dall’Università Bocconi di Milano. Notevoli anche i risultati ottenuti negli anni nelle gare dei Giochi sportivi studenteschi.
Largo spazio è stato dato all’insegnamento delle lingue straniere che ci vede come prima scuola a Salerno nell’istituzione dell’Inglese potenziato e di metodologie poco praticate nella scuola dell’obbligo come la CLIL. Le certificazioni europee, prima Trinity, poi Cambridge e Cervantes sono state incluse nell’offerta formativa, senza trascurare l’approfondimento delle radici tradizionali con l’insegnamento specialistico del Latino in tutte le classi della Secondaria.
Che dire poi del coltivare l’intelligenza emotiva, introdotta nella scuola da Elisabetta Conti con diverse pubblicazioni realizzate insieme ai ragazzi o del Laboratorio delle Emozioni a cura di Concetta Tenuta, aperto anche ai genitori o ancora dell’istituzione della Settimana della legalità e della pausa didattica tra il primo e secondo quadrimestre con la complessa organizzazione della Settimana della creatività nel corso della quale la scuola si apre agli esperti esterni, a personalità del mondo della cultura umanistica e delle scienze?
Rivolgendo uno sguardo al passato non posso non ricordare i cinque primi anni in cui ho diretto il Centro territoriale permanente per l’educazione degli adulti, con tanti utenti italiani e stranieri sia della scuola che della casa circondariale di Salerno, sezioni maschile e femminile, per i quali sono stati ideati e realizzati numerosi bei progetti, in particolare con la collaborazione di Patrizia Bruno e Paola Ianulardo, ricorrendo a specifici fondi ministeriali ma soprattutto ai fondi europei per l’immigrazione.
Un’altra esperienza che mi piace ricordare è stata quella ricchissima, proprio nella direzione della relazione tra diverse culture, del Progetto multiculturale Comenius 2011-12. Non solo per i viaggi organizzati e realizzati dai nostri docenti e studenti in paesi come Grecia, Spagna, Ungheria e Turchia, ma anche per l’incontro tenuto nella nostra comunità scolastica con docenti e studenti di tutti i paesi interessati, con la partecipazione delle famiglie. Tali incontri hanno arricchito il nostro modo di fare scuola e i nostri orizzonti.
Né dimentico i festeggiamenti per il Cinquantenario della scuola nel 2014, avvenuti al termine di laboriose ricerche sulla sua storia culminate nella pubblicazione di un libro che si può leggere sul nuovo sito istituzionale.
Fermandomi con le divagazioni sul passato che sarebbero ancora lunghe e tornando al presente, cioè a questi ultimi due anni funestati dalla pandemia da Sars-covid 19, la Monterisi è stata all’altezza del compito epocale riorganizzando preventivamente nello scorso agosto l’assetto logistico e partendo da subito con la didattica a distanza ad orario completo e prevalentemente in modalità sincrona.
Di fronte al Covid siamo stati uniti nella nostra missione, tutto il personale, le famiglie e soprattutto gli alunni, quasi uccellini sperduti da rassicurare e proteggere.
Dal primo settembre 2020 sono arrivati nuovi alunni e nuove professionalità con l’annessione della Scuola Primaria e dell’Infanzia del plesso Mazzetti; siamo così diventati Istituto Comprensivo e subito insieme all’opera, è iniziata la progettazione verticale dei curricula, di fondamentale importanza per facilitare il percorso dei nostri eroi della scuola di base con interventi mirati dai tre ai quattordici anni, sia nel recupero di eventuali svantaggi, sia nella valorizzazione delle eccellenze, attrezzando il nuovo plesso con le moderne tecnologie.
È giunto ora il momento di accomiatarmi da tutti voi. Inutile sottolineare il mio rammarico.
Lascio il testimone al mio successore nella certezza che vorrà, come me, proseguire nel solco di chi l’ha preceduto.
Ma prima di farlo desidero ringraziare voi tutti appartenenti a questa bella comunità, studenti in primis, genitori, docenti e personale A.T.A., consulenti e collaboratori esterni che amate questa scuola e non vi risparmiate per renderla sempre più attiva e competitiva sul territorio. Ma consentitemi di esprimere un ringraziamento particolare al mio fidato, leale e operoso vicario, Raffaello Galibardi che mi è stato vicino in tutti questi anni, a volte propositivo anche più delle umane forze, dato il suo temperamento dinamico e la sua giovanile passione.
Raffaello, ti ho visto crescere sia nella tua vita professionale e artistica, da bravo musicista e docente quale sei, sia nella missione di rinnovamento dell’assetto organizzativo di cui ci siamo fatti carico in questi anni e che hai svolto insieme a me con instancabile dedizione, addirittura con abnegazione. Hai saputo sostenere colleghi e amministrativi, ma anche studenti e famiglie con la tua competenza, applicando lo scaffolding di bruneriana memoria, con premura e continuità.
Ancora, con sincero affetto ringrazio le mie seconde collaboratrici Antonietta Clarizia prima e Rosanna Tisi poi per la loro preziosa collaborazione.
Rosanna, se Raffaello è l’impalcatura tu sei la trama, con la pazienza che ti contraddistingue hai tessuto relazioni positive tra tutti, dimostrando empiricamente il saper fare facendo. Vigilando silenziosamente sulla sicurezza e il benessere di tutti. Dote importante per la cura delle relazioni tra esseri umani.
All’intero mio staff va la mia riconoscenza per il lavoro continuo mirato al miglioramento degli apprendimenti e dell’Offerta formativa. Grazie Patrizia Pagano per il tuo instancabile lavoro nella stesura dei principali documenti del sistema scuola quali il PTOF e il RAV, destreggiandoti magistralmente nelle piattaforme ministeriali.
Grazie al nostro ottimo Direttore d’Orchestra, nonché bravissimo fotografo e videomaker a disposizione della comunicazione esterna della scuola, Giuseppe Scala.
Alle docenti Cinzia De Chiara, Rachele Giordano e Teresa Orrico per l’impegno profuso nella gestione della Continuità ed orientamento tra ordini di scuola diversi.
A Marina Del Giudice e ad Angelo D’Amato e, prima di loro, a Laura Bruno per le attività progettuali di arte e ceramica che hanno visto negli anni la realizzazione di mostre e anche di murales e graffiti stupendi che si possono ammirare nei due plessi.
Marina noi tutti ammiriamo i tuoi totem all’ingresso della scuola e anche la nuova biblioteca creata con la tua collaborazione e con l’aiuto del Sig. Michele Giglio, nonno esperto bibliotecario e collaborativo.
Ringrazio tutti i componenti del Nucleo Interno di Valutazione, Anna Bruno, valutatrice dei progetti PON e Referente per il Piano annuale di Inclusione, Anna Maria di Filippo per il raccordo dei Curricula con la scuola Primaria.
Emilia Orofino, insostituibile referente del plesso Mazzetti. Giuseppina Verde, referente per la Scuola dell’Infanzia. I membri del Comitato e i referenti Covid per le tre scuole e ancora tutti gli altri referenti di progetti e attività.
Ringrazio infine l’intero staff di segreteria, in particolare Iolanda De Sio, veterana della nostra scuola per la sua costante presenza e disponibilità.
Saluto e ringrazio i membri del Consiglio d’istituto, in particolare il Presidente Alessandro Rosolia, al secondo mandato, per la sua amichevole e competente collaborazione. Le famiglie, certa che il loro positivo apporto continuerà. Con un grande abbraccio tutti i bambini e i ragazzi “Monterisini”.
Adesso è proprio giunto il momento di salutarci, porterò a lungo nel cuore tutti voi e tutte le soddisfazioni ricevute da questo incarico.
Vi lascio con un’immagine che prevale nei miei ricordi: la perfezione dei volti concentrati dei ragazzi impegnati nei progetti, la loro espressione di gioia e meraviglia nello scoprire che producono bellezza con le loro azioni, nel canto, nell’esecuzione musicale, nella recitazione e in tutte le altre attività e vengono per questo apprezzati e ammirati. Che incanto!
La vostra dirigente Concetta Carrozzo
1 Comment
E sì che conosciamo presidi di ogni genere, formato e colore, ma come Tina Carrozzo pochi.
Ha eluso gli schemi del preside dispersivo che emana oscure circolari, e senza mai indossare la legge come un’armatura ne ha colto e valorizzato lo spirito.
Di fronte a chi si preoccupa solo di apparire non si è mai sentita minacciata dalle altrui professionalità, che invece ha colto e promosso.
Senza scuotere dalle proprie spalle le responsabilità ha mostrato come fare le ore piccole sotto uno tzunami di carte e imprevisti surreali.
Ciò che ha ispirato tutta la sua azione è l’idea che la Scuola deve rendere giustizia ai tanti ragazzi defraudati dei diritti dell’Uomo, e per questo sì che ha indossato l’armatura di don Chisciotte contro i mulini a vento dell’ ignoranza, della supponenza e dell’insensibiltà.
Uno spirito democratico, una rara intelligenza emotiva, una professionalità alimentata da uno studio costante sono gli stilemi di una dirigente che ha mostrato quanto la Scuola italiana sia di qualità.
Elisabetta Conti