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La nostra storia – Anni 2010

LA NOSTRA SCUOLA COMPIE 50 ANNI

pubblicazione del 2014 in occasione del cinquantenario dell'istituto

I primi anni dell’attuale decennio

Dal 1° Settembre 2010 la scuola Monterisi è diretta dalla prof.ssa Concetta Carrozzo che al suo arrivo saluta la comunità scolastica con queste parole:

Con l'umiltà del lavoro giornaliero, ma con la fiducia nella possibilità di lasciare semi positivi  ai nostri studenti, la scuola “Monterisi" prosegue nella sua missione. Nel solco della tradizione della scuola “Monterisi”, all’avanguardia per prestigio e riconoscimento, raccolgo con gioia il testimone di dirigenti scolastici che hanno svolto con grande competenza la loro funzione. Mi propongo di conservare i loro risultati e successi, nell’impegno di rispondere alle nuove sfide del tempo per sempre nuovi traguardi. La “Monterisi” è una scuola che presenta una significativa pluralità di offerta formativa estesa – per consolidata tradizione – all’educazione degli adulti e all’educazione permanente; sensibile alle grandi tematiche contemporanee dell’innovazione sulle scelte educative e didattiche; orgogliosa della propria cifra distintiva nell’insegnamento dei tanti strumenti musicali e nell’attività di un’orchestra stabile; aperta alle moderne lingue europee (inglese, francese e spagnolo) ma particolarmente attenta alle radici tradizionali con l’insegnamento specialistico del latino in tutte le classi. Le sue parole d’ordine sono professionalità e umanità. La professionalità si esprime in una didattica aggiornata e flessibile, fondata sulla collegialità degli operatori, volta all’orientamento nelle scelte di studio e di vita, e attiva nel combattere il fenomeno della dispersione scolastica, nel garantire ad ogni allievo il proprio successo formativo per dare risposta ai bisogni, ma anche nel valorizzare i meriti e le eccellenze. Una scuola quindi che persegue la ricomposizione fra sapere e saper-fare nell’“imparare facendo”, che intende essere all’altezza del compito di formare persone consapevoli, dotate di conoscenze, competenze, abilità che le rendano capaci di scegliere, controllare, criticare i processi in cui agiscono. L’umanità è l’assunzione della centralità della relazione alunni-professori come asse costitutivo del lavoro quotidiano: se la scuola è trasmissione di saperi disciplinari, è anche e innanzitutto un incontro personale tra esseri umani – ciascuno portatore di un proprio bagaglio culturale, psicologico, fisiologico – un incrociarsi di storie, emozioni, culture diverse. È difficile che dell’esperienza scolastica si ricordino materie e argomenti, si ricordano invece facce e voci, personalità e passioni, in una parola umanità condivisa. L’attenzione a questi aspetti è la bussola di orientamento delle attività scolastiche. La sfida dei tempi si raccoglie insegnando il rigore dell’apprendimento unito alla passione del conoscere, abituando all’autorevolezza dell’istituzione insieme alla serenità dell’ambiente umano, proponendo modelli di autonomia personale insieme a solidarietà e apertura agli altri.

 

La scuola oltre a continuare i progetti già avviati realizza con grande soddisfazione, negli anni scolastici 2010/2011 e 2011/12, il progetto “COMENIUS”, con mobilità di studenti e docenti in Italia, Grecia, Ungheria, Turchia e Spagna.

23 settembre 2011 – Cerimonia di apertura dell'anno scolastico 

La Scuola Monterisi è invitata nel Cortile d'Onore del Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dove si è svolta la cerimonia di apertura dell'anno scolastico.

Una giornata indimenticabile  per i ragazzi che hanno potuto così ascoltare dal vivo  le parole del Presidente Napolitano che, nel sottolineare l’importanza della scuola per i giovani, le famiglie, la società, lo Stato,  ha tra l’altro ha affermato:  “Sono convinto che anche i più giovani tra voi abbiano compreso che la serenità, il benessere non solo in seno alla famiglia, ma anche nella società e nel Paese, sono solo in piccola parte un regalo della buona sorte o qualcosa di acquisito per sempre, ma sono invece soprattutto il frutto di una conquista quotidiana che premia il nostro impegno, la comprensione e la tolleranza nei confronti degli altri, la capacità di lavorare insieme, la competenza con cui sappiamo risolvere problemi, il desiderio di aprire nuove prospettive.”

Continua con vigore e brillanti risultati l’attività musicale dell’orchestra della scuola …

Dal quotidiano La Repubblica

Musica: i vincitori del Premio San Carlo dedicato alle scuole.

Napoli, 31 mag. –  Sei scuole hanno vinto oggi la seconda edizione del Premio San Carlo, dedicato quest'anno al Risorgimento e ai 150 anni dell'Unita' d'Italia. I vincitori sono la scuola San Domenico Savio di Gravina, per la categoria Cori delle Scuole Primarie, Nicola Pende di Bari per i Cori Medie, Liceo Mazzini di Napoli per i Cori Superiori, Pergolesi di Pozzuoli per i Gruppi Strumentali, Bonghi di Napoli per le Orchestre. Premio speciale della giuria alla Monterisi di Salerno, categorie Orchestre. ''I vincitori -ha sottolineato la sovrintendente del teatro napoletano, Rosanna Purchia- sono stati inviati ad aprire uno dei concerti della programmazione estiva del San Carlo'' che si aprira' l'11 giugno con 'L'osteria di Marechiaro' di Giovanni Paisiello con la regia di Roberto De Simone e si svolgera' nel Teatro e a Palazzo Reale. Ospiti d'onore al Premio San Carlo, l'Orchestra della Sanita' e il Coro di Voci Bianche del Teatro, che hanno eseguito l''Inno di Mameli' e il 'Va' Pensiero', e hanno accompagnato il rapper Lucariello nel brano 'I nuovi mille'. Le tredici formazioni in gara si sono sfidate a suon di Verdi, Beethoven, Rossini, Bizet e ancora Gershwin e Shostakovich. La giuria era composta tra gli altri dal questore di Napoli Luigi Merolla, dal direttore generale dell'Ufficio ScolasticoRegionale della Campania Diego Bouche' e dalla madrina dell'Orchestra della Sanita', Maria Caracciolo.  (segue) 

Dal sito web Radio Alfa

NAPOLI – La scuola Monterisi di Salerno vince il premio speciale San Carlo 2011 

La scuola media “Monterisi” di Salerno ha vinto il Premio speciale della Giuria nell’ambito del Premio San Carlo 2011 che ha visto il confronto di studenti da tutta Italia sul palco del Teatro San Carlo sul tema: “Il risorgimento in musica visto dai giovani del 2000”. Le scolaresche si sono affrontate a suon di musica per aggiudicarsi il prestigioso Premio. Cinque le categorie in cui sono state suddivise le scuole: Cori primarie che ha visto trionfare una scuola elementare di Gravina di Puglia; Cori secondarie che va visto vincere una scuola media di Bari; Cori superiori vincitore un liceo di Napoli; Gruppi strumentali premio assegnato ad una scuola media di Napoli; un’altra scuola media di Napoli ha vinto nella categoria Orchestre. E questi studenti, in qualità di vincitori del concorso, avranno la possibilità di esibirsi durante uno dei concerti della stagione estiva del Massimo partenopeo.

Pino D'Elia 

Primo Premio al Concorso Musicale “Artiscuola”, Angri 2011 (Archivio della Scuola)

… e “La nave della legalità”, nella sua seconda edizione invita ancora la Scuola Monterisi a tenere nel porto di Napoli un concerto di saluto, alla partenza per Palermo della nave “Borsellino”, con a bordo una nostra delegazione di docenti e alunni. Mentre la nave “Falcone” parte contemporaneamente dal porto di Civitavecchia.

Seconda edizione “Nave della Legalità”, la delegazione Monterisi con autorità scolastiche e dell’associazionismo anticamorra campane. Porto di Napoli, Maggio 2011 (Archivio della Scuola)

Dal quotidiano “Cronache di Salerno”

La scuola Monterisi sulla “Nave della Legalità”

Il 23 maggio è partita da Napoli la Nave della Legalità con un’immensa delegazione giovanile delle scuole di ogni ordine e grado, in rappresentanza di tutta l’Italia. Salerno ha preso parte all’emozionante viaggio con la Scuola Media Monterisi, la cui dirigente Tina Carrozzo dal palco ha salutato i suoi alunni, selezionati per merito, accompagnati dalle docenti Laura Bruno e Patrizia Pagano. L’Orchestra della Scuola ha partecipato all’iniziativa- per commemorare i giudici Falcone e Borsellino nel 19° anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio- suonando inni scelti che hanno riscosso grandi applausi dalla folla. I giovani musicisti, accompagnati dai loro docenti e diretti dal Maestro Giuseppe Scala, hanno salutato la nave della Snav ,con l’effige gigante di Borsellino, che salpava per Palermo. Don Tonino Palmese dal palco ha indirizzato il saluto augurale ai ragazzi.(…) Indossando una maglietta con la celebre scritta “Le loro idee camminano sulle nostre gambe” gli alunni della scuola media Monterisi Fabio Vicinanza, Natalia Baldi, Vittoria Stanzione, Giovanni Cioffi, Sara Iannicelli, Antonella Longo hanno percorso l’itinerario della memoria, partecipi dell’emozione collettiva nata da una pagina insanguinata di storia del nostro paese.

La Scuola in carcere”

Il C.T.P. continua ad operare non solo nella sede scolastica, ma anche nella Casa Circondariale della nostra città, dove per il primo anno, nel 2013, si tengono lezioni anche nella sezione femminile a 22 detenute ce svolgono attività di alfabetizzazione, laboratori artistico-espressivi e …imparano l’italiano “cantando” con un progetto PON.

Le grandi difficoltà che affrontano le persone che frequentano la scuola in carcere sono testimoniate dai documenti che seguono.

 

Poesie dal carcere

Gente che va gente che viene, 

ogni presenza lascia un segno 

che si perde attraverso le mura. 

Cosa rimane della mia anima,

ieri potente, oggi smarrita.

 

Detenuto di 40 anni

 

Ho guardato la mia vita  passarmi tra le mani,

 l’ho girata, deviata,

fatta volare e poi ricadere. 

Adesso l’ho rinchiusa.

 

Detenuto di 45 anni

 

E poi ho smesso di guardare. 

Ho visto il cielo a pezzi, 

la pioggia goccia a goccia, 

il pensiero frammentarsi in piccoli pezzi: 

ho smesso di sognare.

 

Detenuto di 44 anni

 

(Poesie tratte dal lavoro “Quella luce che penetra ovunque…anche in carcere”  (Archivio della scuola)

IL CORO SCOLASTICO

Nell’anno 2013 nasce il nuovo coro degli alunni che viene intitolato a Francesca Viscido e si propone di portare il sorriso di Francesca nel canto e nella gioia di fare musica.

Il coro Francesca Viscido con la sua animatrice Maria Rivetti e la Direttrice Patrizia Bruno (Archivio della scuola)

Dedicato a Francesca

 

“La musica ed il canto hanno la straordinaria capacità di unire le anime, le più diverse, le più lontane. 

Ed è attraverso la musica ed il canto che la tua anima felice e gioiosa continua ad essere unita alla nostra, al di là del tempo.

La vita può continuare se le persone con cui siamo state in contatto hanno lasciato un messaggio forte del loro passaggio.”

 

L’anno scolastico 2013/2014 si presenta denso di impegni e di aspettative. Per celebrare i Cinquant’anni la scuola programma una serie di attività rivolte a ricostruire la storia della Scuola Monterisi, il suo percorso di crescita, il legame che ha saputo costruire nel tempo col suo quartiere e con la città tutta. Ma coglie l’occasione anche per una riflessione sulla scuola italiana.

Articolo tratto da “La Scuola a colori” Giornale on-line

 

Per il Cinquantenario della Scuola Secondaria di I Grado “Nicola Monterisi” di Salernonel Salone dei Marmi di Palazzo di Città si è svolto l’incontro “Dialogo sulla scuola tra un filosofo e un antropologo”. Ad aprire l’evento è stata l’Orchestra Sinfonica della scuola N. Monterisi, punta di diamante e motivo d’orgoglio dell’istituto, diretto dal dirigente scolastico Tina Carrozzo.

 Si è parlato di scuola; si è parlato della scuola Nicola Monterisi, ”paradiso dell’offerta formativa”, come l’ha definita  Ketty Volpe, delegata dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Salerno, che ne ha elogiato l’impegno nella vita sociale del quartiere e della città. Al dibattito ha preso parte anche l’assessore alla Pubblica Istruzione nonché vice-sindaco di Salerno, Eva Avossa, che ha parlato del ruolo di “seconda casa” delle scuole e delle difficoltà che incontrano nel ricoprirlo, date le “troppe norme per economizzare, quando invece è forte l’esigenza di un progetto riformistico a lungo termine”. 

Si è discusso sul concetto di scuola, attraverso un vero dialogo tra un filosofo e un antropologo. Il filosofo Luigi Lombardi Vallauri, già professore ordinario di Filosofia del Diritto presso l’Università degli Studi di Firenze,  ha definito quella italiana come “una società della scuola; una realtà enorme, dove un cittadino su sei fa parte della scuola; una società dove dopo le 8:30 del mattino le strade invecchiano”. Di contro l’antropologo Paolo Apolito, ordinario di Antropologia Culturale dell’Università degli Studi Roma 3, rievocando una serie di aneddoti legati a esperienze scolastiche, ha posto l’accento sulla centralità della scuola, sul suo dovere di dettare il tempo della società, di dare “il ritmo alla società”. Ha altresì  bacchettato gli insegnanti, la cui consapevolezza di svolgere il ruolo più importante nella società sembra essersi un po’ assopita, spronandoli a riscoprirsi orgogliosi del proprio ruolo, perchè “è nelle aule che si fa la società”.

Vallauri, partendo dal mondo greco, la sua πaidèia, le arti del pensiero e quelle del corpo nudo, e passando per l’oriente, pregno di filosofie e luoghi di cultura, arriva a parlare della sua filosofia d’insegnamento, del rapporto maestro-allievo e dei seminari in montagna, che organizza  con gruppi di suoi studenti. Vallauri è per una scuola che sia “sperimentazione”, con attività quali la meditazione, la recitazione e le discussioni di gruppo, il cui fine sia non soltanto l’educazione didattica e accademica, ma una più ampia educazione alla vita. Il filosofo guarda utopisticamente alla scuola come il luogo in cui l’universo diventa cosciente di sé, un “istituto cosmico di autocoscienza per l’uomo”, che non soltanto pensa, ma vive, essendo se stesso e facendolo  nel modo migliore, seguendo la propria vocazione, che la scuola deve saper scoprire e far scoprire. Sente la necessità di una “mistica laica”, che sia l’anima della scuola, in grado di formare uomini capaci di comprendere tutti i diversi livelli dell’essere e che capiscano il senso dello stare al mondo. Apolito parla del pensiero e del ragionare astratto,  del merito e della “genialità della scuola nell'insegnamento del pensiero universale”, che permette all'uomo di comprendere l’esistenza di un spazio al di là del proprio dominio, e di stabilire un ritmo con gli altri individui. L’antropologo conclude riflettendo sulla nuova sfida che la scuola sta affrontando, misurando il proprio modo di concepire di tempo, basato su un progetto per un futuro, e quello dei ragazzi, nell'istantaneità dell’era dei social network.

In conclusione, la dirigente scolastica Tina Carrozzo ha ricordato la mostra foto-documentaria che, sabato 29 marzo, in ricorrenza del settantesimo anniversario della scomparsa dell’arcivescovo Nicola Monterisi, verrà inaugurata presso l’istituto, alla presenza di Sua Eminenza Francesco Monterisi, nipote dell’illustre prelato.

L’augurio che noi de “La scuola a colori” facciamo all'istituto Nicola Monterisi è di continuare a stimolare  e valorizzare la sensibilità artistica dei suoi studenti, come nei cinquant'anni appena passati, restando un punto di riferimento importante nella formazione della cultura e dell’educazione dei ragazzi di Saleno.

La scuola pubblica è viva, evviva la scuola pubblica.

Buon compleanno, Monterisi.

Arturo Marino

Visita del Cardinale Francesco Monterisi

La scuola incontra S. Em. il cardinale Francesco Monterisi, nipote del benemerito Arcivescovo di Salerno, Nicola, a cui è intitolata.

Dal discorso della Dirigente Scolastica Concetta Carrozzo tenuto in occasione della visita del Cardinale Monterisi.

…Che  la scuola secondaria di primo grado Nicola Monterisi compia Cinquant’anni nello stesso anno in cui si commemora il Settantesimo anniversario della morte di Monsignor Nicola Monterisi è molto più di una semplice coincidenza,  è per noi un invito a riflettere su quanto sia importante anche per una scuola avere un nome, perché in esso ci sono le radici della società che ci ha generato ed educato. Sua Ecc. Mons. Nicola Monterisi per noi salernitani è stato padre e difensore – in particolare nei terribili giorni dei bombardamenti della seconda guerra mondiale – ed esempio di estrema bontà, coerente fino in fondo alla sua fede, quando scelse di vivere e di morire accanto ai poveri e agli umili. 

E per tutto ciò non possiamo che essere onorati e fieri di portare il suo venerato nome.

Non solo! Egli fu lucido ed attento studioso dei problemi legati all’educazione e all’istruzione dei giovani seminaristi meridionali e, nel suo tempo, forse nessuno più di lui seppe individuare l’importanza di una solida cultura e di un’educazione aperta al mondo che non rimanesse chiusa in un ambiente troppo ristretto e familistico. 

Perciò l’attribuzione del suo nome alla nostra scuola ci inorgoglisce ancora di più riconoscendo tra i suoi obiettivi pedagogici i nostri stessi valori di apertura alle diverse culture e di solidarietà verso gli altri…

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